Chi siamo

Ma sto giornalino dei diffidati, che è? Ma sti diffidati chi sono? Tutto comincia nel non troppo lontano giugno 2018, in cui il caro Mancarello XIV ben decide che è arrivata l'ora di sopprimere qualsiasi iniziativa spontanea degli studenti, qualsiasi voce fuori dal coro e in generale qualsiasi cosa potesse scaturire coscienza. Come lo fa? Lo fa, o meglio ci prova, mandando diffide ad ogni collettivo che tenta di arricchire quest'università che al di fuori della lezione in aula poco insegna ai suoi studenti. Non insegna infatti a non arrendersi, a non dover cedere agli schemi, a sentirsi a proprio agio anche se non conformi con quello che la società pretende. Insegna piuttosto la remissività, la resa al sistema, l'obbedienza finalizzata alla distruzione di qualsiasi spunto personale. Siamo in un'università che tenta di insegnare un mestiere, di formare figure professionali, ma che delle persone non si cura.

I diffidati sono tutti quei collettivi, anzi, molto meglio, tutte quelle persone che in questa idea di università non credono e vogliono creare un'alternativa ponendo l'importanza di una collettività prima delle necessità fittizie di una società che ci vuole stereotipati. Da qui nasce la nostra assemblea, dalla necessità di più collettivi universitari di condividere questo obiettivo e oltrepassare insieme i tentativi di repressione, dalle diffide agli incontri non concessi fino alle deliranti ordinanze di una giunta lustra-teste-pelate. Siamo ovviamente un'assemblea aperta e pubblica in cui chiunque può portare il suo contributo per arricchire un'analisi su quello che ci circonda e su come possiamo reagire. In un periodo storico in cui predomina la guerra tra poveri e la politica mette gli uni contro gli altri alimentando l'individualismo piuttosto che incentivare la collettività, abbiamo deciso di farci sentire, di alzare la voce dandola a tutti coloro che condividono la nostra idea ma si sentono soli o in minoranza.

Il giornalino dei diffidati nasce come un modo simpatico, o almeno ci si prova, per raggiungere gli studenti e le studentesse e metterli al corrente dei tentativi di repressione che viviamo quotidianamente, coscientemente o meno. Vorremmo fosse un'opportunità per tanti e tante di condividere le proprie idee, cercando un confronto per mettere nero su bianco un bisogno, un pensiero o anche semplicemente un disegno.

L'unico punto di partenza è il tentare quindi continua a leggerci! Abbiamo ancora almeno un paio di cose da dire e vogliamo sentire anche la tua voce!